Cara piccolina, tanti auguri per i tuoi 3 mesi, da mamma e papà ! Com’è bello vederti crescere giorno per giorno, minuto per minuto…
Un bacio con tutto il nostro amore!
Dunque, vediamo… In questi novanta giorni di vita ho imparato a conoscere mamma e papà , so fare tanti bei sorrisi, so che di giorno si gioca di notte si dorme ed ho imparato un sacco di parole che poi mamma e papà interpretano. Faccio proprio dei gran bei discorsi, soprattutto se mi stanno ad ascoltare e mi rispondono! Beh, mica mi piace parlare da sola… infatti a volte mi faccio quattro chiacchiere pure coi miei amichetti o con qualche bel riflesso di luce. Che altro… vediamo… ah, sì ho imparato ad afferrare il lenzuolino, il bavaglino, l’asciugamano e tutto quello che di sottile transita tra le mie mani. A volte riesco persino ad arrivare alla bocca così che scopro sempre nuove sensazioni, che bello! E poi ho imparato che se sorrido quando qualcuno mi passa vicino non rimango più sola perché non riescono a staccarsi da me e nella migliore delle ipotesi mi prendono in braccio. E poi c’è una cosa che sto imparando a fare sempre di più, a tenermi bella dritta e voglio proprio imparare a stare seduta da sola.
Ma la cosa più imprtante che ho imparato è che sono proprio contenta di essere nata!
Che bello, oggi torna il mio papà ! Mi è mancato talmente tanto che ho smesso di dormire. Non che avessi perso il mio buonumore… mica per nulla mi chiamo Gaia! Poi sono venuti a trovarmi pure i miei nonni di Varese che non vedevo dall’anno scorso, quindi un po’ di coccole in più, qualche chiacchieratina di qua e di là , i giorni mi sono passati. Ma appena ho saputo che torna papà … mi sono messa a dormire, così sono fresca e riposata per quando arriva. Ti aspetto papino!
Mamma dice che è partito ma torna presto. Ma io quando gioco con lui?
Per fortuna esiste il telefono!
Ma insomma!!! Vi pare possibile che una bambina ha un bel da fare a guardare tutti i pupazzetti del portaoggetti sopra al fasciatoio… e all’improvviso scopre che al suo posto non c’è più nulla. Stavo proprio per arrabbiarmi quando mi sono accorta che i miei amati pupazzetti ci sono ancora, proprio dietro alla mia testa. Meno male che ho imparato a guardare anche con gli occhi in su. Però non è mica tanto comodo… rimettetemi subito i miei pupazzetti al loro posto!!!
Questo fine settimana ho imparato che cosa significa fare vita mondana. Ho passato due giorni bellissimi conoscendo un bel po’ di amichetti.
Sabato sera sono stata invitata alla mia prima festa, che emozione! L’invito mi è arrivato da un ragazzo grande, pensate che compiva ben un anno! Matteo è proprio simpatico e la mamma dice che è anche un gran bel bambino. Io so solo che non vedo l’ora di imparare a camminare proprio come ho visto fare da lui. Poi c’era Maria Chiara, un’altra bella bambina. Vorrei proprio saper cantare come lei. Insomma, non vedo l’ora di crescere un po’ per poter giocare insieme a loro come si deve.
Lì, poi, ho conosciuto un sacco di nuovi zii proprio forti. Mi hanno fatto un sacco di complimenti e così ho pensato che vorrei vederli un po’ più spesso. Devo dirlo a mamma e papà .
Ma poi non è finita qui, dopo una bella nanna e un po’ di pappe è venuta a trovarmi la mia primissima amichetta. Pensate che ci siamo conosciute quando eravamo ancora nella pancia. Il primo gioco che abbiamo fatto insieme è stato ascoltare i nostri cuoricini e vedere chi faceva venire più contrazioni alla mamma. Ha vinto lei perché poi è nata, mentre io ho aspettato altre sei settimane. Ma poi ho capito che la mamma e il papà e pure i dottori sono stati molto contenti che ho perso…
E’ stato bello ritrovarci e mi è stata subito simpatica quando ho visto che il mio carillon con i frutti che girano è piaciuto pure a lei da matti! Insomma, chissà quanti altri giochi faremo ancora insieme in futuro…
Oggi sono proprio stanca, ma ne è valsa la pena. E poi che mi importa… posso dormire quando mi pare!
Oggi la mamma mi ha detto che l’ho proprio intenerita. Io non ho capito il perché, adesso ve lo racconto, magari voi lo scoprite:
Ero seduta buona buona nella mia seggiolina ed insieme a me c’era il mio amichetto Orsoniglio che mi faceva compagnia. Siccome mi sono ricordata che ancora non lo conoscevo bene, allora dopo un bel po’ di sforzi sono riuscita a farlo arrivare proprio lì dove volevo. Con le braccia (e tanto sforzo!) l’ho portato all’altezza della mia bocca ed ho cominciato a leccargli la coda. La mamma mi ha trovata così, con la linguetta fuori e la sua coda tutta umida.
E allora… voi avete capito perché tanto entusiasmo da parte sua?
